Volontariato

Kiefer, l’apocalisse di Mao

Arte.

di Redazione

Ha tenuto questo ciclo nel segreto del suo grande studio francese per dieci anni. Ha continuato a lavorarci sino a produrre immense tele lunghe fino a 10 metri. Anselm Kiefer, stimolato dal maggior critico italiano di arte contemporanea, Germano Celant, ha ora deciso di far conoscere il suo lungo lavoro attorno alla figura di Mao. Il ciclo è esposto in una mostra imperdibile alla Triennale Bovisa di Milano. Le immense tele sono riflessioni sul potere e sul tempo: non c?è nessuna mitizzazione. C?è un leader che alza la sua mano a governare quello che nel frattempo è diventato un deserto. I fiori evocati dalla frase di Mao che fa da titolo alla mostra («Che mille fiori fioriscano») sono macchie sulla superficie di un mondo inghiottito dall?apocalisse. Oppure, steli di rose rinsecchite s?infilano nel corpo dipinto di Mao come frecce, o come gocce di sangue che stillano da un corpo ridotto a labile immagine.

Kiefer-Mao, che mille fiori fioriscano
Milano, Triennale Bovisa (sino al 30 marzo) *****


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA